Compositore visionario, capace di unire tradizione e sperimentazione. Tra i primi a esplorare nuovi materiali sonori e soluzioni timbriche originali. Un autore che ha ridefinito il rapporto tra suono, immagine e narrazione.
Mario Nascimbene è stato uno dei compositori più originali e innovativi del Novecento. Diplomatosi in composizione e direzione d’orchestra al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, sotto la guida di Ildebrando Pizzetti, intraprese inizialmente un percorso nella musica sinfonica e da camera, prima di dedicarsi definitivamente alla musica per film.
Il debutto nel cinema avvenne nel 1941 con L’amore canta, che lo introdusse a un percorso artistico destinato a trasformarlo in uno dei protagonisti della colonna sonora italiana e internazionale. Tra il 1945 e il 1955 la sua attività crebbe rapidamente, distinguendosi per versatilità, rigore e un approccio pionieristico all’uso di materiali sonori non convenzionali: strumenti popolari, oggetti della vita quotidiana, rumori trasformati in elementi musicali. Questa ricerca timbrica portò la critica a riconoscerlo come uno dei più innovativi autori del panorama cinematografico del secolo.
Collaborò con registi come Roberto Rossellini, Giuseppe De Santis e Valerio Zurlini, firmando musiche per film che hanno segnato la storia del cinema italiano, tra cui Roma ore 11, Giorni d’amore, Estate violenta, La ragazza con la valigia, Le soldatesse e La prima notte di quiete. Parallelamente, la sua fama raggiunse Hollywood, dove compose le colonne sonore di grandi produzioni come La contessa scalza, Alessandro il Grande, Addio alle armi, I Vichinghi, Salomone e la regina di Saba, Barabba e Il dottor Faustus.
La sua attività televisiva fu altrettanto significativa, con lavori come Gli atti degli Apostoli di Rossellini e l’Eneide di Franco Rossi, e non mancarono incursioni nella musica lirica con l’opera Faust a Manhattan.
Negli anni ’80 e ’90 Nascimbene si dedicò a conferenze, seminari e attività didattiche, condividendo la sua esperienza con giovani compositori. Tra i suoi ultimi lavori figurano Il Messia, Il vento e l’amore – Progetto Manzù e Blue Dolphin. Nel 1991 ricevette un David di Donatello alla carriera.
La sua ricerca, sostenuta da un amore profondo per il cinema, si sviluppava attraverso sperimentazioni timbriche e tecniche avanzate di manipolazione sonora che confluirono nel suo studio romano, il celebre “Mixerama”.
La sua musica, unica e riconoscibile, resta un patrimonio artistico di enorme valore: un mondo in cui immaginazione, rigore e creatività si incontrano.
Alla sua memoria è dedicato il Mario Nascimbene Award, rivolto ai giovani compositori di colonne sonore.
I temi che definiscono il contributo unico di Mario Nascimbene alla musica per immagini.
La ricerca timbrica di Mario Nascimbene introdusse nel cinema sonorità inedite, unendo strumenti non convenzionali, oggetti quotidiani e soluzioni sperimentali. Un approccio che anticipò molte tecniche della musica contemporanea per film.
Nascimbene esplorò materiali sonori nuovi, integrando percussioni inusuali, strumenti popolari e rumori trasformati in elementi musicali. Ogni colonna sonora diventava uno spazio di scoperta.
La sua musica non accompagnava semplicemente le immagini: le interpretava. Il rapporto tra suono e narrazione diventava organico, costruendo un dialogo emotivo profondo e riconoscibile.
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